Descrizione
Nel periodo intorno al 1320 si colloca la costruzione della Torre dei Segnali di Viarigi, sulle rovine dell'antico castello, quando il territorio di Viarigi venne restituito al Marchese Teodoro di Monferrato da Matteo Visconti e diventò, in quanto zona di confine del marchesato, parte integrante di una rete di difesa e di comunicazione, basata su un sistema di torri e punti ben visibili dalle colline circostanti (comprendente anche Montemagno, Grana, Casorzo, Grazzano, Moncalvo e Rinco, a nord, Vignale, Carnagna, Lu, San Salvatore a sud).
La torre, legata alla proprietà del feudo viarigino, subì diversi passaggi di proprietà a nobili del Marchesato del Monferrato, da Alberto di Solero (1431), ai conti Biglione di Viarigi (1772), mentre, all'epoca dell'ultimo feudatario, Viarigi era già passato a Casa Savoia, con il trattato di Vienna del 1703.
Proprio i conti Biglione furono gli avi del poeta Agostino della Sala Spada, nato a Calliano nel 1842, che cantò nei suoi versi le ridenti colline del Monferrato e la "quadra torre, sovra l'arduo colle" che tanto gli fu cara.
Con la rivoluzione francese e la successiva occupazione napoleonica, vennero soppressi i feudi e i Biglione dovettero cedere la loro intera proprietà alla famiglia ebraica di Sacerdote Vita, commerciante di Casale Monferrato.
A circa metà del 1800, la Torre e l'area attigua passò alla famiglia Ferraris di Viarigi che la detenne sino al 1939 quando, a seguito di pubblico incanto, venne rilevata dal Cav. Aldo Todini. Essa rimase alla famiglia Todini sino al 1998, quando un benefattore milanese, l'Ing. Pietro Bellettato, la acquistò per fame dono al Comune di Viarigi.
La Torre dei segnali venne dichiarata edificio monumentale nel 1908 e, successivamente, posta sotto vincolo in base alla legge 1089/1939. In seguito, fu trascritta a favore del Ministero dell'Educazione Pubblica dell'11/04/1943.
La costruzione, così come la vediamo oggi, non è nella facies originale del basso medioevo, ma è frutto di stratificazioni d'interventi successivi alla costruzione originaria. Il più importante di questi, avvenuto circa a metà del secolo XIX, coincide con la realizzazione di un rivestimento in laterizi, sui quattro lati della torre, al fine di ricoprire e risanare le quinta muraria esistente. Interventi minori sono stati attuati più recentemente: per esempio la sostituzione, nel 1967, delle scale interne in legno, con scale in acciaio - ormai precarie - da parte dei volontari della Pro Loco di Viarigi.
Purtroppo, quest'ultimo intervento, attuato per rendere fruibile la torre da parte della comunità, fu più dannoso che proficuo alla costruzione che, lasciata incustodita e aperta a tutti, negli anni '70-'80 del secolo scorso, subì atti vandalici, con la conseguente distruzione del pianerottolo più alto (la causa fu probabilmente il lancio di mattoni della merlatura attraverso il camino di accesso alla sommità).
Oggi la Torre è completamente ristrutturata ed è visitabile l'ultima domenica di ogni mese, da aprile a ottobre.
È possibile visitare la Torre anche al di fuori delle date programmate, avanzando una richiesta all'indirizzo info@comune.viarigi.at.it
Il Comune di Viarigi aderisce a Castelli Aperti, rassegna di valorizzazione e di promozione del ricco patrimonio culturale, artistico e storico dei castelli, giardini, musei, palazzi, ville e borghi del Piemonte dalla primavera all'autunno.
Castelli Aperti nasce grazie alla volontà della Regione Piemonte con le Province di Asti, Alessandria e Cuneo e, oggi, si è estesa a tutto il territorio piemontese e anche alla Regione Liguria.
Tipologia edilizia e caratteri costruttivi
La torre è a pianta quadrata, con base di metri 5.80 circa, e si innalza per una altezza complessiva di metri 26.5.
La parte terminale è leggermente aggettante, con quattro comici ad archetto (motivo ornamentale comune a molte costruzioni dell' epoca, come le coeve torri di San Salvatore, Lu e Rinco, fatte erigere da Teodoro II Paleologo) coronate da una merlatura ghibellina "a coda di rondine" (testimonianza di fedeltà all'impero).
Le murature sono in mattoni pieni, con uno spessore medio di metri 1.20, e presentano, verso l'esterno, un rivestimento (di cui si è già accennato), realizzato alla fine del XIX secolo, con uno spessore pari a un mattone e alcune finestrelle, ad altezze diverse.
Le murature appaiono, a una prima valutazione, in buone condizioni, ma il giudizio è dovuto al fatto che il rivestimento ottocentesco costituisce una pellicola di copertura. Anche se la disposizione dei mattoni, nella zona priva di rivestimento, è alquanto disordinata, non sembra probabile la presenza di una muratura "a sacco".
I laterizi presentano dimensioni piuttosto insolite: 25x7x14 cm; essi, in alcune zone, si sono distaccati, costituendo pericolo di caduta.
La copertura della torre è piana e costituisce un terrazzo praticabile e, un tempo, raggiungibile da una serie di scalette lignee interne che collegavano cinque pianerottoli in muratura. L'ultimo tratto del percorso è costituito da un condotto circolare (a camino) contenente una scala del tipo alla marinara.
La pavimentazione del terrazzo è costituita da piastrelle in cotto.
Le volte della torre sono a botte, con mattoni disposti di piatto e di taglio, in parte crollate e attualmente non percorribili.
La torre presenta un unico accesso, a circa 4.4 metri di altezza, in corrispondenza di quello che un tempo doveva essere il terrazzi no della guardiola.
Lateralmente alla torre, costruita in aderenza e senza ammorsamenti nella muratura, esiste una guardiola a pianta rettangolare, priva di copertura. Essa è realizzata in muratura di mattoni e tufo.
Questa costruzione è anch'essa a pianta quadrata, con lato pari a metri 5.8; i corsi di tufo sono alti circa 50 cm, mentre quelli di mattoni sono alti circa 12 cm. Le pareti dell' edificio terminano con una serie di archetti pensili. A differenza dei mattoni che rivestono la torre, quelli delle pareti del corpo di guardia sono più piccoli (dimensioni 5.5 x 12 x 24).
Sulla parete est si aprono due porte ad arco e sulla parete ovest una finestra, anch'essa ad arco, di luce di circa 80 cm. Lo spessore delle muratura appare regolare (circa 50 cm). La volta, del tipo a vela, è completamente crollata, mentre rimangono solo tracce dell'ammorsamento nelle pareti.
La copertura del corpo di guardia era di tipo piano e costituiva un terrazzo dal quale era possibile accedere alla porta di ingresso della torre.
La pavimentazione del terrazzo era in cotto, con sottostante strato di sottofondo in coccio pesto. Alcune tracce della pavimentazione sono ancora presenti. La pavimentazione interna della guardiola non è attualmente visibile.
All'interno del corpo di guardia, esiste un camino con focolare e una scala metallica, addossata alla parete est. con rampa ad angolo, che terminante con un pianerottolo molto ammalorato, anch'esso metallico. È questo l'unico attuale accesso alla torre.
Curiose e interessanti sono le tracce di un sistema di smaltimento delle acque meteoriche "scavato" nei blocchi di arenaria.
L'intera struttura è priva di serramenti e protezione alcuna.
Modalità d'accesso
Luogo privo di barriere architettoniche ed accessibile a tutta la cittadinanza.
Visitabile ogni ultima domenica del mese da aprile a ottobre.
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 29 ottobre 2024, 08:48